Il sesto pianeta era dieci volte più grande. Era abitato da un vecchio signore che scriveva degli enormi libri (Il Piccolo Principe)
Non esistono parole al mondo che non siano state già scritte, all'Alba dei Tempi.......PAROLE SCOLPITE negli anfratti più profondi del cuore della Terra, nelle pieghe più morbide e levigate dell'intero universo, tra le radici della natura o tra i voli di ali celesti. Solo lo scrittore, come saggio e vecchio geografo, le sa cercare, comprendere e disegnare in pagine di eterna memoria......
martedì 21 aprile 2015
Dove lo sguardo trova quiete
La bellezza, come la Verità, non si piega a nessun relativismo: la musica di Bach è bella per se stessa, e ciò che segue i reali canoni della bellezza fa assurgere a Dio, perché la bellezza non solo si fa guardare e ascoltare, ma si fa contemplare, perché essa è manifestazione del Signore. Ci sono espressioni artistiche che sono vere e proprie strade verso l’Onnipotente, Bellezza sublime e suprema, «anzi sono un aiuto a crescere nel rapporto con Lui, nella preghiera», affermò Benedetto XVI. «Si tratta delle opere che nascono dalla fede e che esprimono la fede. Un esempio lo possiamo avere quando visitiamo una cattedrale gotica: siamo rapiti dalle linee verticali che si stagliano verso il cielo e attirano in alto il nostro sguardo e il nostro spirito, mentre, in pari tempo ci sentiamo piccoli, eppure desiderosi di pienezza… O quando entriamo in una chiesa romanica: siamo invitati in modo spontaneo al raccoglimento e alla preghiera. Percepiamo che in questi splendidi edifici è come racchiusa la fede di generazioni. Oppure, quando ascoltiamo un brano di musica sacra che fa vibrare le corde del nostro cuore, il nostro animo viene come dilatato ed è aiutato a rivolgersi a Dio. Mi torna in mente un concerto di musica di Johann Sebastian Bach, a Monaco di Baviera, diretto da Leonard Bernstein. Al termine dell’ultimo brano, una delle Cantate, sentii, non per ragionamento, ma nel profondo del cuore, che ciò che avevo ascoltato mi aveva trasmesso verità, verità del sommo compositore, e mi spingeva a ringraziare Dio» (p. 116).
mercoledì 15 aprile 2015
Un cuore per la nuova Europa

Appunti per una biografia del beato Carlo d’Asburgo
di Oscar Sanguinetti e Ivo Musajo Somma
Edizioni D’Ettoris 2004
Invito alla lettura di Mons. Luigi Negri
Prefazione di Marco Invernizzi
Prefazione di Marco Invernizzi
La figura del beato Carlo «ultimo degli Asburgo» merita attenzione non solo perché sovrano e santo, ma anche in quanto «sovrano santo». Uomo dall’elevata vita interiore, nonché padre di famiglia, che vedrà nel suo matrimonio non solo un dovere, ma un’occasione di santificazione, l'Imperatore Carlo d’Asburgo, negli anni del suo breve regno — come Carlo I d’Austria e IV d’Ungheria — sopra ciò che rimane del Sacro Romano Impero, la vasta monarchia austro-danubiana, riuscirà a esprimere la propria santità personale anche nell'improbo ruolo di imperatore.
Nel frangente della grande guerra, primo conflitto civile europeo, Carlo è abile condottiero e valoroso soldato. Attento ascoltatore del magistero del Papa, nonché presago di un esito infelice del conflitto per i propri popoli, s'impegnerà fino all'eroicità per cercare di porre fine "l'inutile strage", come la chiamerà Papa Benedetto XV quando la barbarie del conflitto supererà ogni limite.
In questo suo sforzo Carlo d'Asburgo si scontrerà con l'intransigenza degli ambienti politici e di alcuni "poteri forti" che vogliono, non solo la sconfitta, ma la fine degli imperi centrali e con essi di ogni superstite segno di sacralità dell'autorità politica.
Un libro utile per la trattazione degli eventi, dal punto di vista storico, che porteranno alla prima guerra mondiale e per il profilo, seppur breve ma efficace, di questa grande figura di Imperatore e di santo.
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