Non esistono parole al mondo che non siano state già scritte, all'Alba dei Tempi.......PAROLE SCOLPITE negli anfratti più profondi del cuore della Terra, nelle pieghe più morbide e levigate dell'intero universo, tra le radici della natura o tra i voli di ali celesti. Solo lo scrittore, come saggio e vecchio geografo, le sa cercare, comprendere e disegnare in pagine di eterna memoria......

I miei libri

martedì 21 aprile 2015

Dove lo sguardo trova quiete

La verità è composta dalla beltà e dall’amore. Dio, che è Verità, infatti è Bellezza perfetta, nonché Amore perfetto. La bellezza è una forma superiore di conoscenza umana, comunicazione più immediata e consapevolezza subitanea, rispetto alla conoscenza intellettiva, che per raggiungere determinati obiettivi deve attraversare tappe ed ostacoli. Disse Benedetto XVI, allora cardinale Joseph Ratzinger, cultore della bellezza: «La vera conoscenza è essere colpiti dal dardo della bellezza che ferisce l’uomo» (cfr. La bellezza. La Chiesa, LEV-Itaca, Roma-Castel Bolognese 2005, pp.11-26). Non per nulla la bellezza ti ruba e ti rapisce, liberandoti dalle catene dell’inquietudine.

Tutto il Creato è un inno alla bellezza: dal firmamento alle galassie, dal caldo sole alla bianca luna, dall’azzurro del cielo al blu delle onde marine, dalle vette imponenti e potenti delle montagne agli incanti del mondo sottomarino… E mentre la rotazione delle stagioni, nelle quali e fauna e flora si muovono, declama la bellezza del Creatore, l’unica creatura ribelle alla Verità e, dunque alla bellezza, è l’uomo, che esce con il suo libero arbitrio (il peccato) dai canoni dell’armonia, dell’ordine, del cosmo per entrare in quelli della bruttezza, del disordine, delle tenebre e del caos. Così le arti umane, mezzi che Dio ha donato per arricchire e riempire l’anima dell’uomo e che dovrebbero comunicare solo bellezza, nell’età contemporanea il più delle volte non raggiungono più tale scopo perché si sono filosoficamente corrotte, allontanandosi dalla Sorgente di ogni beltà.

Corrado Gnerre ha scritto un ottimo e piacevole saggio su tali tematiche, dal titolo: Dove lo sguardo trova quiete. La Bellezza come estetica del Vero e del Bene (Fede & Cultura, pp. 201, € 14,89), quinto volume della collana I libri del ritorno all’ordine, diretta da Gnocchi e Palmaro. L’autore, che aiuta il lettore a gustare ciò che è bello, risponde in maniera esaustiva alle domande «Cosa è la Bellezza? Può l’uomo farne a meno? Ha un rapporto con la Verità e il Bene o potrebbe trovare la propria ragion d’essere solo in se stessa?». La bellezza è nelle grandi opere d’arte, nelle note musicali come in quelle del vento o di un ruscello; essa è nelle parole, quando sono parole di Verità. I Santi hanno guardato alla Bellezza di Dio e la loro anima è guarita dal supplizio del vuoto e della solitudine interiore, permettendo loro di pregustare le bellezze del Paradiso.

La bellezza, come la Verità, non si piega a nessun relativismo: la musica di Bach è bella per se stessa, e ciò che segue i reali canoni della bellezza fa assurgere a Dio, perché la bellezza non solo si fa guardare e ascoltare, ma si fa contemplare, perché essa è manifestazione del Signore. Ci sono espressioni artistiche che sono vere e proprie strade verso l’Onnipotente, Bellezza sublime e suprema, «anzi sono un aiuto a crescere nel rapporto con Lui, nella preghiera», affermò Benedetto XVI. «Si tratta delle opere che nascono dalla fede e che esprimono la fede. Un esempio lo possiamo avere quando visitiamo una cattedrale gotica: siamo rapiti dalle linee verticali che si stagliano verso il cielo e attirano in alto il nostro sguardo e il nostro spirito, mentre, in pari tempo ci sentiamo piccoli, eppure desiderosi di pienezza… O quando entriamo in una chiesa romanica: siamo invitati in modo spontaneo al raccoglimento e alla preghiera. Percepiamo che in questi splendidi edifici è come racchiusa la fede di generazioni. Oppure, quando ascoltiamo un brano di musica sacra che fa vibrare le corde del nostro cuore, il nostro animo viene come dilatato ed è aiutato a rivolgersi a Dio. Mi torna in mente un concerto di musica di Johann Sebastian Bach, a Monaco di Baviera, diretto da Leonard Bernstein. Al termine dell’ultimo brano, una delle Cantate, sentii, non per ragionamento, ma nel profondo del cuore, che ciò che avevo ascoltato mi aveva trasmesso verità, verità del sommo compositore, e mi spingeva a ringraziare Dio» (p. 116).

Al poeta francese Paul Claudel, nel 1886 a Parigi, gli bastò entrare in Notre Dame e ascoltare il canto del Magnificat durante la Santa Messa di Natale per convertirsi al Cattolicesimo… non fece nessun ragionamento: a lui, avvezzo al linguaggio profondo della lirica, fu sufficiente incontrare, in quel meraviglioso contesto, la Bellezza di Dio e di Sua Madre.

Una recensione di Cristina Siccardi tratta da http://www.corrispondenzaromana.it/la-verita-e-bellezza-in-un-libro-di-corrado-gnerre/ 

 

mercoledì 15 aprile 2015

Un cuore per la nuova Europa

 
 
Un cuore per la nuova Europa
Appunti per una biografia del beato Carlo d’Asburgo
di Oscar Sanguinetti e Ivo Musajo Somma
Edizioni D’Ettoris 2004

Invito alla lettura di Mons. Luigi Negri
Prefazione di Marco Invernizzi

La figura del beato Carlo «ultimo degli Asburgo» merita attenzione non solo perché sovrano e santo, ma anche in quanto «sovrano santo». Uomo dall’elevata vita interiore, nonché padre di famiglia, che vedrà nel suo matrimonio non solo un dovere, ma un’occasione di santificazione, l'Imperatore Carlo d’Asburgo, negli anni del suo breve regno — come Carlo I d’Austria e IV d’Ungheria — sopra ciò che rimane del Sacro Romano Impero, la vasta monarchia austro-danubiana, riuscirà a esprimere la propria santità personale anche nell'improbo ruolo di imperatore.
Nel frangente della grande guerra, primo conflitto civile europeo, Carlo è abile condottiero e valoroso soldato. Attento ascoltatore del magistero del Papa, nonché presago di un esito infelice del conflitto per i propri popoli, s'impegnerà  fino all'eroicità per cercare di porre fine "l'inutile strage", come la chiamerà Papa Benedetto XV quando la barbarie del conflitto supererà ogni limite.
In questo suo sforzo Carlo d'Asburgo si scontrerà con l'intransigenza degli ambienti politici e di alcuni "poteri forti" che vogliono, non solo la sconfitta, ma la fine degli imperi centrali e con essi di ogni superstite segno di sacralità dell'autorità politica.
 
Un libro utile per la trattazione degli eventi, dal punto di vista storico, che porteranno alla prima guerra mondiale e per il profilo, seppur breve ma efficace, di questa grande figura di Imperatore e di santo.

 

giovedì 12 febbraio 2015

Liber Gomorrhianus

San Pier Damiani (1007-1072), abate del monastero di Fonte Avellana e poi cardinale vescovo di Ostia, fu una delle personalità più di spicco della riforma cattolica dell’undicesimo secolo. Il suo Liber Gomorrhianus apparve attorno al 1049, in un’epoca in cui la corruzione era largamente diffusa, fino ai vertici del mondo ecclesiastico. In questo scritto, diretto al Papa Leone IX, San Pier Damiani denuncia i vizi perversi del suo tempo con un linguaggio che non conosce falsa misericordia e compromessi.
Egli è convinto che di tutti i peccati, il più grave sia la sodomia, termine che comprende tutti gli atti contro natura, che vogliono soddisfare il piacere sessuale distogliendolo dalla procreazione. “Se questo vizio assolutamente ignominioso e abominevole non sarà  immediatamente fermato con un pugno di ferro, – scrive – la spada della collera divina calerà su di noi, portando molti alla rovina”. Papa Leone accolse con gratitudine il Liber Gomorrhianus, scrivendo a Pier Damiani che “ognuna delle affermazione di questo scritto incontra la nostra approvazione, come acqua gettata sul fuoco diabolico” e, raccogliendo le indicazioni del santo, intervenne con fermezza contro i sodomiti nella Chiesa.
 
'Liber Gomorrhianus' di san Pier Damiani
Edizioni Fiducia
euro 10.00

giovedì 5 febbraio 2015

La mia natura è il fuoco. Vita di santa Caterina da Siena

Se c'è uno scrittore che sa trasformare la vita di un santo in un romanzo appassionante ed interessante questo è senza dubbio Louis De Wohl. Un narratore tedesco che ha firmato veri e propri capolavori spirituali che intendo presentare uno ad uno, avendoli letti tutti (d'altronde non pubblico nulla senza averlo prima letto!) e che mi hanno conquistata ed entusiasmata. Il primo romanzo storico di Louis de Wohl, che vi presento è dedicato alla vita di santa Caterina da Siena. Una biografia, quella su Caterina, che immette il lettore dentro la grande santità di questa piccola donna, dall'apparenza fragile, ma dotata di una forza d'animo e di volontà conquistate con la fede, la fiducia in Dio  e la forza dell'umiltà associata alla preghiera ed all'unione con Dio. Pare che l'autore abbia incrociato personalmente lo sguardo puro e deciso di questa santa, donandolo al lettore trasformato in impressioni ed emozioni che catturano dalla prima all'ultima riga, da una pagina all'altra. Si termina il libro con la convinzione di trovarsi davanti ad una donna assolutamente coraggiosa ed eccezionale.