San Pier Damiani (1007-1072), abate del monastero di Fonte Avellana e poi cardinale vescovo di Ostia, fu una delle personalità più di spicco della riforma cattolica dell’undicesimo secolo. Il suo Liber Gomorrhianus apparve attorno al 1049, in un’epoca in cui la corruzione era largamente diffusa, fino ai vertici del mondo ecclesiastico. In questo scritto, diretto al Papa Leone IX, San Pier Damiani denuncia i vizi perversi del suo tempo con un linguaggio che non conosce falsa misericordia e compromessi.
Egli è convinto che di tutti i peccati, il più grave sia la sodomia, termine che comprende tutti gli atti contro natura, che vogliono soddisfare il piacere sessuale distogliendolo dalla procreazione. “Se questo vizio assolutamente ignominioso e abominevole non sarà immediatamente fermato con un pugno di ferro, – scrive – la spada della collera divina calerà su di noi, portando molti alla rovina”. Papa Leone accolse con gratitudine il Liber Gomorrhianus, scrivendo a Pier Damiani che “ognuna delle affermazione di questo scritto incontra la nostra approvazione, come acqua gettata sul fuoco diabolico” e, raccogliendo le indicazioni del santo, intervenne con fermezza contro i sodomiti nella Chiesa.
'Liber Gomorrhianus' di san Pier Damiani
Edizioni Fiducia
euro 10.00
Lo apunto, Martina.
RispondiEliminaY te agradezco mucho esta información.
Un beso grande.
Amalia, es un libro muy interesante.
EliminaMuchas gracias........
Un beso