Non esistono parole al mondo che non siano state già scritte, all'Alba dei Tempi.......PAROLE SCOLPITE negli anfratti più profondi del cuore della Terra, nelle pieghe più morbide e levigate dell'intero universo, tra le radici della natura o tra i voli di ali celesti. Solo lo scrittore, come saggio e vecchio geografo, le sa cercare, comprendere e disegnare in pagine di eterna memoria......

I miei libri

martedì 6 dicembre 2016

Canto di Natale

Charles Dickens scrisse questo racconto nel 1843, il più famoso della raccolta Libri di Natale. Il protagonista è Scrooge, un uomo che pensa solo al denaro e agli affari e non si accorge dei parenti che non vede più da molto tempo, della morte dell’amico Marley, avvenuta sette vigilie prima di Natale e di quanti stanno peggio di lui. Uomo d’affari, è incapace di apprezzare il Natale, che per lui è una perdita di tempo. Rimprovera a Dio il riposo domenicale che danneggia sia il commercio che il guadagno. Il suo impiegato Bob, al quale dà uno stipendio da fame, deve lavorare anche il giorno della festa. Per strada risponde in modo scontroso a quelli che intonano un canto di Natale o che gli fanno gli auguri, incluso l'affettuoso nipote Fred, figlio della defunta sorella, che invano lo prega di cenare con la sua famiglia; l'unica compagnia che conta per lui è quella della cassaforte. La sera della vigilia di Natale, mentre sta rincasando, gli sembra di intravedere nella neve il defunto socio in affari Marley e ne è profondamente turbato. In casa, percepisce dei rumori strani: quello di un carro funebre, un rumore di catene nella cantina, la campanella collegata alla camera antistante che oscilla con un suono assordante. A questo punto compare il fantasma di Marley, che gli fa vedere tutto quello che lo ha distolto dal fare del bene agli altri accumulando denaro solo per sé, lontano dalle persone che amava e che lo amavano. Capisce la sua pena eterna e la perdita della luce di Dio.
Marley gli annuncia la visita dei tre fantasmi del Natale: passato, presente e futuro che gli fanno ripercorrere la sua esistenza, il suo presente e anche il futuro. Capisce che l’egoismo e l'indifferenza hanno causato solo tristezza e odio. L'unico modo di liberarsi è risvegliare la coscienza e pentirsi. Vive dei mutamenti interiori che lo portano a voler cambiare e a fare cose che non ha mai voluto fare. Nella sua anima entra l’amore e impara ad apprezzare la vera vita. Scrooge si risveglia nel suo letto e scopre che è la mattina del Natale. Glielo conferma un ragazzo che passa cantando sotto la finestra. Forte della lezione ricevuta, manda il ragazzo a comprare il più grosso tacchino in vendita e, premiandolo con generosità, lo fa portare a casa di Bob. Sbarbato e vestito a festa, esce in strada e saluta tutti con affabilità.  Vede l'uomo che gli aveva chiesto un contributo per i più poveri, si scusa per il suo comportamento e gli fa una grossa donazione. Si presenta a casa del nipote per il pranzo ed è il più bel Natale della sua vita. La mattina dopo, in ufficio, aspetta Bob, che arriva con affanno in ritardo. Scrooge, mai disposto a tollerare un ritardo, gli comunica, con un sorriso mai visto prima, un generoso aumento di stipendio. Da allora, Scrooge diventa una persona amata e trova finalmente la pace e la gioia.